domenica 18 novembre 2012

Una linea crudelmente retta

Un’indicazione viene da Blanchot:
 
 
Una delle sorprese della mascalina consiste nella sua purezza. Essa impedisce all’agitazione di finire in confusione e, così come esclude il vago disordine, distrugge anche la calma composizione dell’ordine. Le immagini che offre sono troppo pure. La loro artificiosità è dovuta a questo eccesso di purezza. Tutto è vertiginoso senza vertigine: il regresso all’infinito si opera nel secco orrore di un’implacabile precisione. L’oblio è solo la ripetizione del No che respinge il finito respingendo anche il non finito, con una potenza crudele che fa già parte della rettitudine della macchina […]. La mescalina è quasi senza spazio, fa del pensiero una linea crudelmente retta […]. Sempre un’unica direzione, e questo per l’eternità.
[Maurice Blanchot, Noi lavoriamo nelle tenebre, Novi Ligure, Edizioni Joker, 2006, pag.37 – a proposito di Henri Michaux]

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