mercoledì 14 novembre 2012

Churchill e i settantenni


La sera guardo il programma di ricerca delle persone scomparse, la più strepitosa fiction della tivù italiana. Si cerca un uomo, settantenne, che dopo aver seppellito la moglie morta di cancro, da Tradate se n'è andato in viaggio premio a Bucarest. «Si è messo in valigia una scorta di pastiglie Viagra», racconta un suo amico tradatese, «poi dev’essere uscito dalla pensione col Viagra nel borsello, dato che in camera niente han ritrovato, e per le vie di Bucarest bum! si è volatilizzato». Un dipendente del consolato italiano, allertato dal nipote, scuote la testa. «Ah, qui è pieno di puttanieri italiani», dice telecamere spente al giornalista, «tutta gente che viene per trovare conforto… per un motivo o per l’altro, si capisce, han tutti la moglie morta di cancro, si capisce, si capisce… Arrivano con le loro pastiglie, e per sempre qui rimangono. Fanno i fenomeni. Credono tutti di essere come…». «Come chi?» chiede il giornalista. «Eh, ci capiamo…» dice il dipendente. «Quello lì ci ha rovinato un’intera generazione di maschi settantenni! Lo sa cosa diceva Churchill?... ‘Mi piacciono i maiali’, diceva, ‘perché i cani ci guardano dal basso, i gatti dall’alto, i maiali invece ci trattano da pari’… A proposito, lei è sposato?» chiede al giornalista, che vai sui sessanta, in verità.
 

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