venerdì 30 novembre 2012

Descrizione dello Studio su ‘La classe morta’ di Tadeusz Kantor – regia di Nanni Garella – Teatro delle Moline – Bologna – novembre/dicembre 2012

Ci sono dodici vecchi, forse già cadaveri di se stessi, a gruppi di tre seduti ai banchi di scuola della loro infanzia, e ci sono i dodici fantocci di loro bambini.
C’è la Donna delle Pulizie, mastodontico orco che mette in riga la Classe, sbriga le Grandi Pulizie di Primavera, e tra un annuncio pubblicitario e uno matrimoniale, sul giornale legge dell’assassinio del principe ereditario d’Austria e così via, gli anni che si bruciano nella Grande Guerra.
C’è la stessa donna conciata in modo osceno, pornografico, la metamorfosi in baldracca… Si sa, mica è fatta di annunci matrimoniali, la vita.
C’è la Donna della Finestra, che da dietro un vetro slabbrato e sudicio guarda la Classe e dice: «Bambini, andate fuori a fare una passeggiata».
C’è la Prostituta Sonnambula che offre il capezzolo a tutti, basta aprire la zip.
C’è la Donna Madre, che per un crudele scherzo, i compagni di Classe tengono prigioniera, a gambe spalancate, in un parto grottesco, e c’è la stessa donna che culla una culla che sembra una bara e dice: «Voglio essere una coniglia».
Ci sono dodici vecchi che giocano a carte con gli annunci funebri della loro morte.
E c’è, continuo, un refrain, da organetto tipo, che dopo ventiquattr’ore ancora ce l’ho piantato in testa… Che mette la Classe in fila a marciare, un branco di soldati impasticcati, intorno ai banchi.
Ci sono dodici attori ex pazienti di ospedale psichiatrico e fin dall’inizio lo sappiamo, che le frasi che diranno sono le loro frasi, i gesti che compieranno i loro gesti.
 

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