Si vota per il nuovo sindaco. Sul poster del candidato
del centrosinistra è fotografata una giovane donna. Indossa un grembiule da
cuoca. Fabbrica della pasta all'uovo nella sua cucina accessoriata e moderna.
Sorride. Sei tu, quella donna? mi chiedo guardandola attraverso il finestrino
dell'autobus. No, non sono io. Nella vetrina
della sede del politico candidato per il centrodestra, un locale affittato nel
cuore del mercato gastronomico della città, sopra un piedistallo, sono tre
piccoli monitor. Su di essi scorre un identico filmato. È il comizio registrato
del candidato, che dall'alto di un palco, arringa la folla. Gesticola. Il viso
gli cambia espressione, mentre spiega il suo programma. Parla con enfasi
oratoria, come è giusto che sia durante la campagna elettorale. Racconta i
progetti che ha in mente per un completo rinnovamento della città. Ma quali
siano, questi progetti, non si può sapere. Perché l'audio del video è muto.
Muto.
giovedì 31 maggio 2012
lunedì 28 maggio 2012
Il genio non tira su a biscottini
Il genio non fa lo spirito, non tira su a biscottini le ideine graziose, non tien dietro agli ultimi numeri delle riviste e ai libri che si vendono. No, no. Il genio è fanciullo e pazzo ed è genio perché ha il coraggio di essere franciullesco e pazzesco, e non può far a meno di far qualche volta la figura dell'ignorante e dell'idiota, di quello che si meraviglia di tutto e fa dai discorsi senza senso comune. Ma vengono soltanto al genio quelle ore nelle quali per una misteriosa pazzia, tutto è possibile e non sai più dire qual è il mondo e qual è l'anima tua.
[Giovanni Papini, 'Un uomo finito', op.cit., pag.130]
martedì 22 maggio 2012
'Le descrizioni' a Milano
Il motto del capitano coraggioso
La signora Emma accende la televisione:
sono le cinque e mezza, l’ora della TV
dei ragazzi. Parte la sigla col girotondo dei bambini che si tengono per
mano. Il tenente Rip e il sergente O'Hara devono salvare un branco di cavalli
selvaggi da un cacciatore senza scrupoli. Rin Tin Tin e Rusty lasciano Forte
Apache e gli tendono un agguato. Gigi urla: «Serpe schifosa! Cavagli fuori le
budella!» poi sale in piedi sulla sedia e comincia a saltare. «Bastardo! Meriti
la morte!» e col piede destro sfonda il sedile che è di rete, tipo. «Brutto
mascalzone!» La signora Emma gli molla una sberla in faccia: «Farai la fine di
quel disgraziato di tuo padre!». Il coniglio Bugs Bunny sbuca dal tunnel e
scopre che si è perso: Beep Beep vuole impedirgli di raggiungere il canyon dei
cercatori d’oro. Gigi si strofina gli occhi. Il sangue gli esce dalla ferita ma
lui trattiene il pianto. «Risponda-il-tuo-valore-alla-mia-tempra!» urla
slanciando il braccio in aria, che sarebbe il motto del capitano coraggioso.
Beep Beep innesca la miccia e il coniglio esplode.
[da 'Le descrizioni']
venerdì 18 maggio 2012
'Le descrizioni' a Mantova
giovedì 17 maggio 2012
Perdisa Pop, editore tra i migliori al Lingotto, eh
Guardatevi questo filmato. C'è 'Tanatosi', il nuovo ebook di Antonio Paolacci, primo della collana ePop, dedicata a brevi testi solo in versione digitale, poi 'Le descrizioni', con la sua copertina sgranatamente analogica.
http://www.youtube.com/watch?v=AIgRS8wW_Zk&list=UUpjD94DNv7i-FpMW5RHoeQQ&index=1&feature=plcp
mercoledì 16 maggio 2012
Caro Maurice Blanchot
Eppure sembrava così semplice.
Quando ero bambina, i maschi leggevano il romanzo 'I ragazzi della via Pal', le femmine 'Piccole donne'. E 'Piccole
donne' evolveva in 'Piccole donne crescono'. Con Meg March, la sorella maggiore
delle quattro, che al ritorno del padre, reduce della guerra di secessione
americana, si sposa; Beth che sogna di diventare pianista ma poi si ammala e
muore; Amy, la più affascinante, che sposa l'amico Laurie e parte per studiare
arte in Italia; Jo che vuole fare la scrittrice e ce la fa. A quale di queste
vite assomiglierà la mia? mi domandavo. Perché io per davvero pensavo che la mia vita dovesse assomigliare a una di
quelle vite. Erano modelli. Una vita= un destino, pensavo. Caro Maurice
Blanchot, sembrava così semplice. Invece era solo un romanzo.
giovedì 10 maggio 2012
'Le Descrizioni' al salone del libro
Domani tra le 14 e le 16 sarò a Torino, al salone del libro, allo stand di Perdisa Pop. Firmo le copie di 'Le descrizioni'. Guardo in faccia chi vorrà incontrarmi.
Il treno
«Sai a chi mi fai pensare?» disse M. una sera nella
quale il cielo era gonfio di una nebbia densa, che impediva la visione delle
case, dei tetti.
«No».
«A un personaggio di un racconto di Svevo».
«Chi?».
«Italo Svevo», disse M., che tra i suoi interessi c'ha
anche la letteratura quella doc.
«Una bambina entra nel vagone di un treno e s'impunta
che a tutti i costi vuole sedersi vicino al finestrino», disse. «’Voglio
vedere!’ strilla la bambina, ‘voglio vedere!’. Così un anziano», proseguì M.,
«si alza e le cede il posto. Ma una volta seduta, la bambina, come se niente da
prima fosse cambiato, continua a strillare ‘Voglio vedere! Voglio vedere!’. ‘Perché’,
le dice la madre, ‘non vedi fuori dal finestrino? Ringrazia il signore che ti
ha fatto sedere, piuttosto!’ dice. ‘Il treno!’ dice la bambina, ‘io voglio
vedere il treno!’».
«Ecco», disse M., «tu sei come quella bambina che da
seduta dentro il vagone, pretende di vedere il treno».
lunedì 7 maggio 2012
Sarà un romanzo senza amore
Se questo è un romanzo, sarà un romanzo senza amore. Sarà una storia noiosa, monca, inverosimile; tutto quel che lei vuole, mia sensitiva signora, ma sarà proprio così, e così dev'essere e così la voglio io, che sono padrone della mia vita, dell'anima mia, dell'opera mia.
[Giovanni Papini, 'Un uomo finito', op.cit., pag.106]
venerdì 4 maggio 2012
'Le descrizioni' in Riviera
Non si fanno gli uomini coi cerotti
Non si rifanno gli uomini coi cerotti e l'omeopatia. Ci voglion cure radicali e feroci. Bisogna tagliare dove c'è da tagliare; e bruciare dove c'è il marcio; e portar fuori dal soffice nido delle abitudini chi non conosce la fresca furia del vento e il salutare gelo della neve se non traverso i vetri di casa sua. E se l'aria vi mozza il respiro e vi soffoca, tanto peggio per voi e tanto meglio per i becchini.
[Giovanni Papini, 'Un uomo finito', Firenze, Vallecchi, 1971 ried., pag.104]
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