venerdì 9 novembre 2012

Perfetta

Mentre mi applico l'eyeliner mi accorgo di un cambiamento in faccia. Nella guancia destra, di fianco al setto nasale, dall'alto verso il basso, diagonale, è spuntata una ruga. Più somigliante a una crepa, incisa nel tessuto poroso della pelle. E parallela alla ruga americana.
Mi è venuta vent'anni fa, la ruga americana. Mi accorsi della sua presenza un mattino d'agosto, specchiandomi nel bagno della mia famiglia. Ero appena tornata dagli Stati Uniti, dove avevo studiato all'Università.
Da principio pensai che fosse solo il lascito temporaneo dello stress da viaggio, il jet lag ecc. Pensai che riposando sarebbe scomparsa e la mia faccia sarebbe tornata quella di sempre. Invece non se n'è andata più. Si è sedimentata, è diventata un segno familiare. Si è armonizzata col resto della faccia. Più o meno profonda. Evidente a seconda dei giorni. A seconda dei pensieri.
Guardo la ruga gemella adesso. Identica, simmetrica.
Così la mia faccia è completa, penso. Ogni linea ha il suo doppio: l'opposto corrispondente.
Per un attimo mi sento perfetta.

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