«Ma
secondo te», dico a Z, che d’ora in poi chiamerò Zelda, «che da una settimana
desideri solo nutrirmi di polenta alla valdostana liofilizzata, io che la
polenta, in vita mia, sempre l’ho odiata… per te, cosa significa?». «Che hai
freddo», dice Zelda, che aggiunge: «Con la salsiccia affumicata?». «No», dico,
«lo troverei trash, ecco». «E secondo te», dico, «che entrando invece in una
qualunque osteria, col desiderio di mangiare una domestica tagliatella, io
sempre sul menù trovi la voce ‘tagliatelle alle ortiche’, per te, cosa significa?».
«Non ci sono più rivoluzioni», dice Zelda, «ma solo saccheggi nei
supermercati». «Eh?». «Una frase di Sebastian Matta, il pittore». «...Un piatto di
sua natura dolce come la tagliatella associato all’erbaccia urticante, intendo…»,
dico. Zelda ride. «Così è la vita», dice.
So
it goes, dice Kurt.
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