Trascorsero alcune settimane. Nevicò. Con la neve, i
turisti disertano la città. Hanno paura di raffreddarsi, scivolare sul
marciapiede. Preferiscono la montagna. Vogliono prendere la seggiovia.
Di Clizia non avevo notizie. Sapevo che doveva
operarsi a un ginocchio. Era caduta sul sagrato della basilica, mi aveva detto
una delle Sgambate Guide Combattenti, mentre accompagnava un gruppo di
ufficiali della marina. Era un martire del lavoro.
Mentre passavo sotto le due torri, un sabato, mi si
avvicinò un nero con la cassetta a tracolla piena di oggetti.
«Scusa», disse,«scusa…Calendario, prendi calendario...
Con
Tom Cruise. George Clooney, Brad Pitt, Keanu Reeves, Russell Crow, Matt Damon… Scusa, disse, scusa… Accendino, prendi accendino. Un
euro, dammi un euro… Ehi bellissima, un euro. Scusa, un euro per un panino».
Gli misi una moneta sul palmo della mano. Lui la
strinse in un pugno.
«La devi smettere, di scusarti».
Si allontanò calcandosi in testa il berretto di lana a
strisce.
Pensai alla sua infanzia; trascorsa nell'Africa nera.
Lo vidi bambino mentre usciva dal villaggio di capanne per correre nudo,
gareggiare con le zebre nella savana piatta. Poi col cappello di lana e la
sciarpa al collo dentro un casermone alla periferia della città. Lo pensai
seduto davanti a una stufetta elettrica, mentre mangiava carne in scatola.
Mi mossi in direzione della piazza. Era mattino
presto. Ero uscita con l’idea di camminare.
Sotto il voltone del Podestà, sedeva in cerchio un
gruppo di pakistani. I cappotti dai colori spenti nascondevano tuniche
colorate. Più avanti, coppie di anziani, col cappello e la cravatta. Si
scrutavano, si tenevano a distanza, i due nuclei, ma si capiva che si
conoscevano. Osservavano due ragazzi che, negli angoli opposti del voltone,
parlavano rivolti alla parete.
«Life-is-now», diceva
uno.
«Passa-a-vodafone», replicava l'altro.
Provavano il fenomeno di risonanza acustica.
Imboccai via D'Azeglio. In cielo ronzava l'elicottero.
A un certo punto, se ne aggiunse un altro. Facevano delle acrobazie.
Tornai a casa. Guardai il cielo dal
terrazzo. Era buio e nebbioso.
[dalla Guida gastronomica]
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