Gli
uomini, bisogna vederli dall’alto. Spegnevo la luce e mi mettevo alla finestra:
essi neppure sospettavano che si potesse vederli da sopra. Curano la facciata,
qualche volta la parte posteriore, ma tutti i loro difetti sono calcolati per
spettatori d’un metro e settanta. Chi ha mai riflettuto sulla forma di un
cappello duro visto da un sesto piano? Gli uomini dimenticano di difendere
spalle e crani con colori e stoffe vistose, non sanno combattere questo grande
nemico dell’umanità: la prospettiva dall’alto. Mi sporgevo e mi mettevo a
ridere: dov’era andato a finire quel famoso «portamento eretto» di cui andavano
così orgogliosi: erano spiaccicati sul marciapiede e due lunghe gambe mezzo
rampanti uscivano da sotto le loro spalle.
Sul
balcone d’un sesto piano: è qui che avrei dovuto passare tutta la vita.
[Jean-Paul
Sartre, Il muro, Torino, Einaudi, 1964, pag.67, trad. di E.G.]
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