«Condurre un’esistenza di
sforzi», canto a squarciagola mimando Elio diventato obeso, «tallonando la
chimera di una melodia composita…». È una frase, questa, che fa venire in mente
Bersani, penso, la big depression che accompagna la sinistra dal potere
risicato (l’espressione ‘melodia composita’ Vendola in particolare). «Che poi
alla fine scopri», canto, «che ti bastava quella sola nota… bellissima-aa». E qui
rivedo Berlusconi, la menzogna sul sorriso dentato, misoginia cavalleresca. «La
canzone mononota», canto, «che non fa scendere a compromessi… e se lo fa, il
compromesso è piccolo». Ed ecco Grillo, rayban, scapigliatura… L’Harley
Davidson dov’è?.«…Ma Jobin non ha avuto le palle di perseguire un obiettivo»,
canto a squarciagola, «non ci ha creduto fino in fondo». Monti, il cucciolo
Trozzy che gli scondizola tra le pieghe del doppiopetto gessato. «Invece noi… sì», canto.
Questa è l’Italia. L’Italia siamo noi.
So so.
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