martedì 5 febbraio 2013

I papuani e Facebook

«Quando parlo con un papuano - dice Jared Diamond, antropologo – mi dà tutta la sua attenzione, invece che giusto qualche sguardo di sottecchi mentre traffica col suo smartphone. I papuani che vivono in società tribali passano molto tempo a parlare tra loro, si scambiano ogni volta grandi quantità di informazioni minuziose su tutto quello che succede […]. Mi è capitato diverse volte, nei miei 48 anni di viaggi di studio in Nuova Guinea, di non riuscire a dormire perché i miei amici papuani si svegliavano nel cuore della notte per riprendere una conversazione che avevamo interrotto poche ore prima […]. La costante prossimità fisica e le continue interazioni sociali in Nuova Guinea hanno un vantaggio: i papuani sviluppano abilità sociali più marcate rispetto a quelle che abbiamo noi, assuefatti a Facebook. Quando la società internazionale che estrae petrolio in Papua Nuova Guinea dovette negoziare l’accesso ai terreni con i proprietari terrieri, mandò in loco i suoi avvocati per negoziare con gli abitanti dei villaggi, analfabeti che non erano mai stati lontano dalle loro zone. Gli occidentali pensavano di avere gioco facile e invece i papuani, abituati alle continue negoziazioni faccia a faccia che fanno parte della loro vita quotidiana fecero ammattire gli avvocati e ottennero tutto ciò che volevano».
[‘L’Occidente in crisi? Vada a lezione dall’amico papuano’, intervista di Giuliano Aluffi a Jared Diamond, pubblicata su Il Venerdi di Repubblica del 1 febb. 2013, pag.60]
 

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