«Quando parlo con un papuano -
dice Jared Diamond, antropologo – mi dà tutta la sua attenzione, invece che
giusto qualche sguardo di sottecchi mentre traffica col suo smartphone. I
papuani che vivono in società tribali passano molto tempo a parlare tra loro,
si scambiano ogni volta grandi quantità di informazioni minuziose su tutto
quello che succede […]. Mi è capitato diverse volte, nei miei 48 anni di viaggi
di studio in Nuova Guinea, di non riuscire a dormire perché i miei amici
papuani si svegliavano nel cuore della notte per riprendere una conversazione
che avevamo interrotto poche ore prima […]. La costante prossimità fisica e le
continue interazioni sociali in Nuova Guinea hanno un vantaggio: i papuani
sviluppano abilità sociali più marcate rispetto a quelle che abbiamo noi,
assuefatti a Facebook. Quando la società internazionale che estrae petrolio in
Papua Nuova Guinea dovette negoziare l’accesso ai terreni con i proprietari
terrieri, mandò in loco i suoi avvocati per negoziare con gli abitanti dei
villaggi, analfabeti che non erano mai stati lontano dalle loro zone. Gli
occidentali pensavano di avere gioco facile e invece i papuani, abituati alle
continue negoziazioni faccia a faccia che fanno parte della loro vita
quotidiana fecero ammattire gli avvocati e ottennero tutto ciò che volevano».
[‘L’Occidente in crisi? Vada a
lezione dall’amico papuano’, intervista di Giuliano Aluffi a Jared Diamond, pubblicata
su Il Venerdi di Repubblica del 1 febb. 2013, pag.60]
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