Alle
tre, dopo aver fatto i compiti, prima dell'arrivo della Rossana, prendevo fuori
il Quaderno delle Parole e cercavo sul Nuovissimo Dizionario quelle che avevo
lasciato indietro nei giorni passati: 'licenza', 'crepitare', 'furbesco'.
Da
quando avevo cominciato con le Descrizioni, trascuravo infatti la ricerca delle
parole. Mentre ero impegnata nella Descrizione capitava però che la parola
esatta e insostituibile per quella frase alla mente non mi venisse. Non la
trovo perché non la conosco, pensavo. Così mi convinsi che la ricerca della
parola è un esercizio indispensabile e molto strettamente collegato allo
svolgimento della Descrizione che mai bisogna abbandonare se si intende
migliorare e spaziare negli argomenti prescelti.
Sul
Nuovissimo Dizionario cercai il nome 'puttana' che aveva fatto così infuriare
mia madre, ma non c'era. Chiesi alla Rossana se sapeva cosa voleva dire.
Quel
giorno l'aveva accompagnata sua madre. L'Agnese è indisposta, aveva detto. La
signora Anna era vestita per uscire, col cappello e il cappotto: doveva andare
a scuola a una riunione di maestre.
«Puttana
è una donna che si fa baciare da tutti», spiegò la Rossana. «Gli uomini le
danno i soldi e quello è il suo mestiere». Disse che l'aveva visto in un film:
una puttana che saliva su un'Alfa Romeo nera con alla guida un uomo pelato.
Scrissi la definizione sul Quaderno.
Io
penso infatti che questo genere di parole, anche se non sono contenute nel
Nuovissimo Dizionario, non si può escluderle dalle Descrizioni. Perché per
raccontare la vita come è vissuta per davvero, le Descrizioni è indispensabile
che parlino di tutto, di quegli argomenti che mettono paura o fanno schifo
compresi. Le Descrizioni devono obbligare a guardare anche quello che non si
vuole vedere. Io penso che dappertutto c'è una storia.
[da Le descrizioni]
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