Dopo
pranzo, mentre spolvero i libri in studio, dal romanzo ‘Ritorna, dr. Caligari’
scivola fuori una cartolina. Una di quelle dalla superficie traslucida, sapete,
che inclinandole, si innesca il movimento delle sagome disegnate sopra, e se ne
provoca lo spostamento. Le figure compiono un gesto, si animano. La donna
s'inchina sul tavolo e solleva un vaso. Il bambino si alza da terra e allarga
le braccia per afferrare una palla. Poi, ribaltando la cartolina in avanti,
ecco che le figure magicamente ritrovano la loro posizione iniziale. Ritornano
statiche. Così io mi domando Dove risiede la loro vera natura? Nella posizione di
partenza? Nella postura finale provocata dal ribaltamento? No, no, e questo è
chiaro, fin dall’inizio, a chi guarda la cartolina. Voi lo sapete, lo sapete
tutti, che l’identità della figura sta nello slittamento
da una posizione all'altra. E non c'è niente da fare, è un'identità inafferrabile, un punto di vista
in movimento.
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