mercoledì 9 gennaio 2013

Condizioni oltremodo favorevoli

Mi chinai per raccogliere la sigaretta. Ma essa era caduta in una pozzanghera. Non ne avevo altre.
M’invase uno stupore tetro e freddo. Il silenzio notturno mi fasciava tutto dalle case buie e serrate. Era la sigaretta ultima. Tutto chiuso, in tutta la città. Fino a domani.
Quel domani mi pareva proiettarsi in una distanza infinita e irraggiungibile del tempo.
Mi chinai di nuovo verso la pozzanghera: la sigaretta si sfaceva dolorosamente nel fango. – A domani? Quale domani?
Allora io, che avevo sopportato per anni miserie fame freddi umiliazioni delusioni, i più acri e grotteschi scherni della fortuna, serenamente col pensiero fisso al lontano avvenire – io ora, sulla soglia della felicità non seppi sopportare il pensiero della disavventura presente e l’aspettazione di un domani dal quale mi separavano poche ore notturne; e venni in una così cupa e gelida disperazione, che tratta una rivoltella mi sparai tre colpi alla tempia, rimanendo sull’istante cadavere. […] Solo parecchi anni dopo ho preso moglie e mi son messo a fare il romanziere: due condizioni oltremodo favorevoli al ritrovamento e al mantenimento della perfetta felicità.
[Massimo Bontempelli, La vita intensa, Milano, Mondadori, 1938, pagg.112-113]
 

1 commento:

  1. Grazie Monica, ogni tuo post per me rappresenta una porticina che si schiude su un pezzo di mondo...

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