sabato 8 settembre 2012

Un ometto dalle pupille luccicanti


È curioso notare che in un tempo come il nostro, così portato a chiarire tutto, così pronto a eliminare il mistero, in possesso, come mai in precedenza, di strumenti e di metodi d’indagine che permettono, giorno dopo giorno, di estendere il confine del sapere e di far compiere prodigiosi balzi in avanti alla scienza, è curioso notare, dicevo, che mai come oggi il mistero è stato così presente nella vita.
Lo si percepisce ovunque, perfino nei quotidiani, specchi della vita moderna, che vengono composti e curati in modo tale che ogni cosa sia chiara e logica, scoprirete tra le righe, in margine a ogni notizia, una dose di mistero che fa sì che le vicende più semplici diventino complicate, oscure, quasi fossero il prodotto di una forza occulta che le modella e le dirige…
E così c’è chi si dice sicuro che il mondo contemporaneo è governato da un misterioso consesso di vecchi saggi che vivono nel cuore dell’India e che hanno in mano il nostro destino, o dai Sei Savi di Sion, o da un ometto rintanato in un piccolo ufficio di Parigi, Londra, Berlino o New York, un ometto dalle pupille luccicanti, dotato di una volontà terribile e di un cuore fatto solo di cifre, quotazioni, milioni, miliardi, dollari, registri, oro, banconote, che compra tutto, dirige tutto, può tutto. Nessuno li ha mai visti, questi terribili padroni del mondo, ma la loro presenza è così palpabile che si potrebbe quasi scrivere la loro biografia. Sono loro la causa di tutto…
La loro voracità è insaziabile.
Forse sono solo dei fantasmi, ma in ogni parte del mondo, la gente li accusa di tutto.
E ne ha paura.
[Blaise Cendrars, Rhum, Roma, Editori Riuniti, 1998, trad. it. di Francesco Colombo, pgg.99-100]

 

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