Quella notte, sognai che le due torri erano in realtà
quattro. Le altre due, gemelle, si alzavano all'estremità opposta della via
Emilia, là dove il rettilineo esce dalla città e si addentra nella campag na. Le vedevo per la prima volta. «Ma come, non
lo sapevi?» mi domandava Clizia, «non hai visto il documentario Città turrita mon amour?». «No», dicevo,
«quali sono quelle originali?». «Ah, non si sa, Mika», replicava Clizia, «magari
si sapesse, ma non si sa», sospirava. «Se vuoi, te lo presto, il documentario»,
aggiungeva, «quando passi dall'ufficio, ricordamelo. Per una guida gastronomica
d'esperienza come te è un must», diceva. Poi decidevo di avvicinarmi,
osservarle da vicino, le due torri. E sulle pareti notavo un colore anomalo.
Così allungavo la mano, ne toccavo la base. Erano di burro. Dei panetti di
burro. Le mie impronte ci rimanevano stampate sopra.
[dalla Guida gastronomica]
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