lunedì 6 agosto 2012

Corona d'alloro

È una giornata troppo luminosa, con il cielo sgombro di nubi, un sole diffuso.         
Nel fondo del guardaroba ritrova un cappello di paglia che l'estate scorsa, mi sono regalata durante una vacanza a Dubrovnik. Ha un fiore di stoffa con dei petali arancioni applicato a un lato. Mi specchio. Questo fiore è ridicolo, penso. Lo strappo via. Poi mi sembra più accettabile. 
Imbocco via dell'Indipendenza. Ai piedi del monumento equestre di Giuseppe Garibaldi, nello spiazzo davanti l'Arena del Sole, è depositata una corona d'alloro con incollata sopra una coccarda tricolore. Il fogliame è rinsecchito. La raccolgo e vado a gettarlo nel cassonetto della spazzatura all'angolo con via Righi.
«Signora, scusi». Un poliziotto appare alle mie spalle.
«Perché ha buttato via quella corona?» dice.
 «Era secca ».
«Lei ha un'autorizzazione?».
Mi tolgo il cappello.
«Era un brutto spettacolo per i passanti. Per la città», dico.
«Favorisca i documenti».
Apro la mia carta d'identità.
«Lei è insegnante?».
«Già».
Scuote la testa. Mi restituisce il documento.
«Può andare», dice. «Ma si ricordi che le corone poste a commemorare un eroe della patria si lasciano dove sono».
Sarebbe imputridita sotto il monumento equestre di Giuseppe Garibaldi, quella corona di alloro, e nessuno avrebbe avuto niente da ridire, penso.
Mi rimetto il cappello. Torno a casa. Il sole mi dà fastidio.
           

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