martedì 28 agosto 2012

Barthes, Queneau, hanno ragione loro

La sua letteratura [di Queneau] non è una letteratura dell'avere e del pieno; sa che non si può "demistificare" dall'esterno, in nome di una proprietà, ma che bisogna immergersi fino in fondo nel vuoto che si dimostra; sa anche però che questa compromissione perderebbe tutta la propria virtù se fosse detta, recuperata con un linguaggio diretto: la letteratura è il modo stesso dell'impossibile, perché essa sola può dire il proprio vuoto, e dicendolo fonda di nuovo una pienezza.
['Zazie e la letteratura', saggio di Roland Barthes, in coda a Zazie, op. cit., trad. it. di L. Lonzi, pag.155]

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