giovedì 9 agosto 2012

Ritmo bradicardico alla Queneau

Aveva addirittura il coraggio di guardarla con insistenza, e da inquisitore. Lei sapeva bene che un giorno lui avrebbe capito o indovinato ma così la divertiva un mondo scostare indietro sto momento. E poi non saprebbe mica tutto in una sola volta, ciò che imparerebbe potrebbe soddisfarlo per un certo tempo e il resto gli sfuggirebbe ancora fino a un certo incidente o forse per sempre. Pensò in un lampo che il suo sempre di lui sarebbe probabilmente più lungo del suo di lei, se il sempre cominciava lì all'istante. Lo vide, così giovane ancora, e il timore e il desiderio e la pietà la colsero, e il suo cuore si mise a battere più lentamente, al ritmo bradicardico della sventura.
[Raymond Queneau, La domenica della vita, Torino, Einaudi, 1987, trad. - impareggiabile - di Giuseppe Guglielmi]

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