mercoledì 10 luglio 2013

Non sei padrone dello stato, ma servo

«Tu dunque, finché è tempo, medita a lungo», come dice quel giovane di Terenzio; considera, te ne prego, ciò che fai, studia te stesso, esamina (e non ti sbagliare) chi sei, chi fosti, donde vieni e dove vai, fin dove puoi spingerti innanzi senza offendere la libertà, qual veste tu porti, quali impegni hai preso, quali speranze hai dato di te, che cosa hai promesso: e vedrai che non sei padrone dello stato, ma servo.
[Francesco Petrarca, Le familiari – A Nicola – Cola di Rienzo – tribuno di Roma, sdegno misto a preghiera per il suo mutato contegno – op. cit., pag. 895]

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