«Tu dunque, finché è tempo,
medita a lungo», come dice quel giovane di Terenzio; considera, te ne prego,
ciò che fai, studia te stesso, esamina (e non ti sbagliare) chi sei, chi fosti,
donde vieni e dove vai, fin dove puoi spingerti innanzi senza offendere la
libertà, qual veste tu porti, quali impegni hai preso, quali speranze hai dato
di te, che cosa hai promesso: e vedrai che non sei padrone dello stato, ma
servo.
[Francesco Petrarca, Le familiari
– A Nicola – Cola di Rienzo – tribuno di Roma, sdegno misto a preghiera per il
suo mutato contegno – op. cit., pag. 895]
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