Sognai che ero
prigioniera in un Club Med. Degli immigrati clandestini erano sbarcati su
quest'isola da vacanza e avevano occupato il resort cinque stelle, rapito i
villeggianti. Era uno strano sequestro. Non volevano soldi. Né asilo politico.
Neppure il permesso di soggiorno. Volevano le vite agiate degli ospiti del
Club. Si insediavano nelle loro stanze, indossavano i loro abiti sportivo-eleganti,
i loro gioielli. Finché una squadra di agenti scelti faceva irruzione. Gli
africani non opponevano alcuna resistenza. «Prendeteci pure», dicevano, «che
cosa credevate? Che eravamo sbarcati nel vostro bel paese per lavorare in
fabbrica? Per raccattar pomodori nei campi?».
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