La sedia da spostare
a) Secondo me quella sedia lì va
spostata.
b) Anche secondo me quella sedia
lì va spostata.
a) Facile dirlo quando l’han
detto gli altri.
b) Se è per questo sono anni che
lo dico e nessuno mi ascolta.
a) Da un’approfondita analisi
storica e sociologica vien fuori che quella sedia pesa dai nove ai dieci chili.
b) Non sono d’accordo. Dai
sondaggi il 2% degli intervistati dice che pesa dai cinque ai sei chili, il 3%
dai sei ai sette chili, il 95% non lo so e non me ne frega niente. Basta che la
spostiate.
a) Secondo me per spostarla ci
vorrebbe qualcuno che la prendesse delicatamente per la spalliera e la mettesse
da un’altra parte.
b) Eccesso di garantismo. Al
punto in cui siamo è assolutamente necessario prenderla in qualsiasi modo.
Anche a calci.
a) A calci? Ma questo è
profondamente antidemocratico e anticostituzionale.
b) Se è così cambiamo la
costituzione.
a) Non è una cosa che si può fare
da un giorno all’altro. Nel frattempo propongo di indire un referendum.
b) Non si troveranno mai 500.000
firme per spostare una sedia.
a) E allora non c’è scelta:
elezioni anticipate.
b) No, le elezioni oggi no.
Sarebbe troppo grave per il paese. Forse domani.
a) Rimane il problema urgente
della sedia da spostare.
b) Su questo sono d’accordo. Può
essere un punto d’incontro.
a) Parliamone.
b) Parliamone.
[Giorgio Gaber, estratto dal libretto dello spettacolo teatrale 'E pensare che c'era il pensiero']
Nessun commento:
Posta un commento