venerdì 29 marzo 2013

So it goes #46

«…Non perderti per niente al mondo», canto, «lo spettacolo vario… di uno innamorato di te». Da qualche giorno, ce l’ho in testa, la canzone di Paolo Conte. Non che io, in questa fase della mia vita, stia ascoltando il cantautore, intendiamoci, no. Strano, penso. Chiamo Zelda e glielo dico. «Perché ce l’ho in testa?» le domando. «Guarda che Scott», fa lei, «sono stata io a piantarlo, eh». Così, testualmente dice. «Che cosa c’entra Scott con Paolo Conte scusa?». Riattacco. Mi guardo lo streaming dell’altro giorno, l’incontro nella saletta di Montecitorio tra Bersani e i due capogruppo del M5S. Il discorso di Bersani, non credevo, ma mi convince. «Mi sembra di sentire una puntata di Ballarò», dice invece la capogruppo alla Camera grillina. Così oggi richiamo Zelda. «Ma secondo te», dico, «tra la canzone di Paolo Conte, il fatto che tu ti sia liberata di Scott, e il parlamento che il M5S vuole governi senza capo, e sovrano, secondo te, c’è un legame?».
 
So so so.

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