La superbia l’ho riscontrata
negli altri, ma non in me stesso; e sebbene sia stato un piccolo uomo, sempre
mi sono giudicato ancor più trascurabile. La mia ira danneggiò assai di
frequente me stesso, mai gli altri. Mi vanto francamente […] d’avere un animo
assai suscettibile, ma facilissimo a dimenticare le offese, e al contrario
saldissimo nel ricordo dei benefici ricevuti. Fui desiderosissimo delle
amicizie oneste e le coltivai con assoluta fedeltà.
[Francesco Petrarca, op.cit.,
pag.5]
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