mercoledì 16 maggio 2012

Caro Maurice Blanchot

Eppure sembrava così semplice. Quando ero bambina, i maschi leggevano il romanzo 'I ragazzi della via Pal', le femmine 'Piccole donne'. E 'Piccole donne' evolveva in 'Piccole donne crescono'. Con Meg March, la sorella maggiore delle quattro, che al ritorno del padre, reduce della guerra di secessione americana, si sposa; Beth che sogna di diventare pianista ma poi si ammala e muore; Amy, la più affascinante, che sposa l'amico Laurie e parte per studiare arte in Italia; Jo che vuole fare la scrittrice e ce la fa. A quale di queste vite assomiglierà la mia? mi domandavo. Perché io per davvero pensavo che la mia vita dovesse assomigliare a una di quelle vite. Erano modelli. Una vita= un destino, pensavo. Caro Maurice Blanchot, sembrava così semplice. Invece era solo un romanzo.

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