I
miei genitori, mai che li abbia visti litigare. L'unico litigio
possibile tra loro era che mia madre aveva lasciato una piega sulla
camicia di mio padre. Così lui gliela appoggiava sull'asse da stiro
affinché la rifinisse. Mentre mi faccio la barba, diceva garbato,
dagli un colpetto, per piacere. Mia madre inamidava il colletto, ci
passava sopra il ferro sbuffante. In comune avevano un solo
interesse: a nessuno dei due piacevano i film di guerra. Mio padre,
perché era stato soldato in Africa. Mia madre, perché la violenza
le metteva paura. Il giorno prima di morire, mio padre era in
ospedale ricoverato per un'ulcera duodenale. Guardò mia madre che
s'infilava il soprabito e disse all'infermiera La vede, quella
signora? Be', è stato il mio unico amore. Mia madre arrossì, la
borsetta le scivolò di mano, cadde a terra. Degli oggetti si
rovesciarono sul pavimento. Scemo, gli disse. Mio padre rise. È un
po' svanita, disse, ma mi piace così. Scemo, ripeté mia madre.
Cinquant'anni anni di vita insieme. Quando mio padre morì, mia madre
morì con lui. Fine della storia.
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