martedì 21 febbraio 2012

La giostra


Eppure sono stata una bambina ostinata. Una di quelle ragazzine pestifere che sempre otteneva quel che voleva. Un giorno, mi ricordo che passeggiavo con mio padre sul viale alberato di una località in montagna. Era l'inizio dell'estate. Arrivammo a uno slargo dove c'era una giostra posta su un piedistallo che girava. Come fosse ieri, ricordo il bambino seduto sulla giostra. Mai in vita mia ho visto un essere umano più felice di quel bambino. I suoi occhi riflettevano una gioia immensa. La felicità di questo bambino è essere seduto sulla giostra, pensai. Voglio salire anch'io, dissi a mio padre. Lui scosse la testa. Così mi gettai per terra. A pancia in giù sull'asfalto, urlai con quanto fiato avevo in gola Voglio salire sulla giostra! Voglio salire! Sei testarda come un mulo, disse mio padre inserendo duecento lire nel congegno meccanico.

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