Eppure
sono stata una bambina ostinata. Una di quelle ragazzine pestifere
che sempre otteneva quel che voleva. Un giorno, mi ricordo che
passeggiavo con mio padre sul viale alberato di una località in
montagna. Era l'inizio dell'estate. Arrivammo a uno slargo dove c'era
una giostra posta su un piedistallo che girava. Come fosse ieri,
ricordo il bambino seduto sulla giostra. Mai in vita mia ho visto un
essere umano più felice di quel bambino. I suoi occhi riflettevano
una gioia immensa. La felicità di questo bambino è essere seduto
sulla giostra, pensai. Voglio salire anch'io, dissi a mio padre. Lui
scosse la testa. Così mi gettai per terra. A pancia in giù
sull'asfalto, urlai con quanto fiato avevo in gola Voglio salire
sulla giostra! Voglio salire! Sei testarda come un mulo, disse mio
padre inserendo duecento lire nel congegno meccanico.
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