Caro O, tu ignori un assioma del
mestiere del poeta: «Se una poesia è facile da scrivere, in quella poesia ci
deve essere qualcosa che non va». I sogni sono facili da scrivere; per questo
ci sarà sempre qualcosa di sospetto nei sogni in un romanzo, nei sogni
inventati.
[…] L’impegno del romanzo non è
con la realtà piuttosto che con la fantasia? Non è quello che ci dice Cervantes
quando scrive il suo testo seminale per il mestiere che facciamo tu ed io? Che
non ci possiamo inventare la vita secondo i nostri desideri man mano che
andiamo avanti, che dobbiamo affrontarla per quello che è?
[J.M.Coetzee, carteggio con lo
scrittore O, testo riportato su 'la Repubblica' di martedì - letto dall’autore nell’ambito
della Milanesiana 2013]
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